
Ottenere un buon punteggio ISA non è solo questione di "buona condotta", ma anche di corretta comunicazione dei dati.
Il sistema offre inoltre la possibilità di intervenire per migliorare la propria affidabilità, indicando spontaneamente elementi non presenti nelle scritture contabili.
Come migliorare il proprio punteggio ISA
Se il punteggio calcolato dal software non è soddisfacente, il contribuente ha la possibilità di migliorarlo. Lo strumento principale consiste nell'indicare in dichiarazione "ulteriori componenti positivi" non risultanti dalle scritture contabili, ma rilevanti ai fini delle imposte sui redditi, dell'IRAP e dell'IVA.
Questo adeguamento spontaneo non comporta l'applicazione di sanzioni e interessi, a patto che il versamento delle relative imposte avvenga entro la scadenza del saldo. È anche possibile rateizzare l'importo dovuto.
Per il calcolo dell'IVA da versare su questi maggiori importi, si applica un'aliquota media, calcolata con un rapporto specifico tra IVA a debito e volume d'affari. Tuttavia, il contribuente può fornire la "prova contraria" e applicare l'aliquota corretta (ad esempio, dimostrando che i ricavi non contabilizzati derivano da operazioni esenti IVA), utilizzando la sezione "note aggiuntive" del software (comma 9 dell'articolo 9-bis del D.L. n. 50/2017).
La compilazione del modello: regole e dati precalcolati
La comunicazione dei dati avviene tramite un apposito modello che è parte integrante della dichiarazione "Redditi".
Ecco i passaggi chiave:
- Individuazione dell'ISA e codice attività: La prima operazione è identificare il codice dell'attività prevalente, ovvero quella da cui deriva il maggior ammontare di ricavi o compensi. A partire dal 1° aprile 2025, è necessario fare riferimento alla nuova classificazione ATECO 2025.
- Dati contabili ed extracontabili: I modelli richiedono sia dati contabili che informazioni strutturali sull'attività. È fondamentale seguire le istruzioni specifiche: di norma, i dati strutturali vanno inseriti al valore contabile, senza variazioni fiscali, mentre quelli nei quadri reddituali (F o H) devono tenere conto delle variazioni tributarie.
- Acquisizione dei dati "precalcolati": Per l'applicazione degli ISA, l'Agenzia Entrate mette a disposizione una serie di dati aggiuntivi, denominati "precalcolati". Questi dati sono fondamentali e devono essere acquisiti dal contribuente o dal suo intermediario. L'acquisizione può avvenire in due modalità:
- puntuale: per un singolo contribuente, tramite il proprio "Cassetto Fiscale"
- massiva: per più contribuenti, da parte degli intermediari. Questa modalità richiede che l'intermediario abbia una delega attiva alla consultazione del cassetto fiscale del cliente al momento della richiesta. In assenza di delega preesistente, l'intermediario deve acquisirla formalmente dal cliente, anche in formato elettronico, nel rispetto delle norme del Codice dell'Amministrazione Digitale.
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Clicca qui per approfondireL'Asseverazione dei Dati
Su richiesta, i contribuenti possono far "asseverare" i dati da CAF imprese o professionisti abilitati. L'asseverazione consiste nella verifica della corrispondenza tra i dati indicati nel modello ISA e quelli presenti nelle scritture contabili e in altri documenti aziendali.
Questa procedura non copre i dati che implicano valutazioni soggettive non riscontrabili documentalmente.
Per saperne di più
Sul sito istituzionale dell’Agenzia entrate è presente una sezione relativa agli ISA, dove è pubblicata la relativa documentazione. In particolare, nelle sottosezioni relative alla Modulistica ISA è presente la modulistica ISA relativa al periodo d’imposta in corso di applicazione. La modulistica relativa ai periodi d’imposta precedenti è reperibile all’interno dell’“Archivio ISA”.
Leggi anche i precedenti articoli della rubrica:
Parte 1 - Guida agli ISA: cosa sono e come funzionano
Parte 2 - Il 'cuore' degli ISA: indicatori, modelli di business e cause di esclusione
Parte 3 - Il sistema premiale ISA: tutti i vantaggi per i contribuenti affidabili