Martedì 23 settembre 2025

LA LEGGE DI BILANCIO 2026: PRIME ANTICIPAZIONI E NOVITA'

a cura di: Ufficio di Cassano delle Murge
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Ottobre è il mese in cui il governo scriverà la legge di bilancio.
La legge prevede che il testo venga inviato al Parlamento entro il 31 ottobre.

Ecco alcune anticipazioni e novità che probabilmente saranno operative dal 2026:


TAGLIO DELL'IRPEF
Dopo l’accorpamento dei primi due scaglioni nel 2024, l’obiettivo del Governo è ora di intervenire sul secondo scaglione (28.000–50.000 euro), con l’ipotesi di estensione fino a 60.000 euro e riduzione dell’aliquota dal 35% al 33%.
La proposta appunto è quella già anticipata alla stampa, la riduzione dal 35 al 33% della seconda aliquota (oggi applicata da 28mila a 50mila euro), con una possibile estensione dello scaglione fino a 60mila euro di reddito.

NOVITA' PER I FORFETTARI
Già dalla Legge di Bilancio 2025 vi erano state proposte per innalzare la soglia del regime forfettario da 85.000 euro a 100.000 euro, ma senza successo.
L'emendamento con il testo della norma fu respinto, ora si prospetta nuovamente questa ipotesi da parte del Governo.
Tale innalzamento è soggetto però al vaglio dell'UE che prevede un limite per gli Stati Membri all’adozione di simili misure.


ROTTAMAZIONE E STRALCIO CARTELLE
Se la rottamazione quinquies sarà introdotta nella Legge di Bilancio 2026, i soggetti che hanno dei debiti pendenti tra il 2000 e il 2023 potranno saldarli in rate mensili di pari importo, fino ad un massimo di 120 rate, cioè 10 anni.
Aderendo a questa rottamazione, sarà possibile saltare o pagare in ritardo fino a otto rate, anche non consecutive, senza decadere dalla definizione agevolata: dalla nona, invece, si perde il diritto di godere del beneficio e la rottamazione cessa di avere effetto.
Inoltre, come nelle precedenti quattro edizioni, la rottamazione dovrebbe cancellare sanzioni, interessi di mora e somme dovute a titolo di aggio.
In sostanza, se le indiscrezioni saranno confermate, il contribuente che aderirà alla rottamazione quinquies dovrà pagare soltanto il carico pendente e le spese per le procedure esecutive e di notificazione della cartella di pagamento.
Di seguito ci occupiamo di due novità, che potrebbero essere inserite nella misura, rendendola differente rispetto alle precedenti edizioni.

La prima è la possibile esclusione dalla rottamazione quinquies dei soggetti che in passato hanno già aderito ad una rottamazione, ma poi non hanno saldato le rate arretrate.

La seconda è il possibile anticipo obbligatorio per i contribuenti che hanno dei debiti molto elevati per accedere alla rottamazione quinquies. L’ipotesi sul tavolo è di un anticipo del 5% per i debiti di importo superiore a 50.000 €, ma queste cifre potrebbero ancora cambiare.
In sostanza, per accedere alla rottamazione quinquies, questi contribuenti dovrebbero versare il 5% dell’importo pendente: in caso contrario, ne sarebbero esclusi.
Ribadiamo che anche questa misura dovrà essere discussa e potrebbe subire delle modifiche importanti nel suo impianto.
Un’altra novità della Legge di Bilancio 2026 potrebbe essere l’annullamento automatico dei carichi pendenti al di sotto di una certa cifra, forse 1.000 €.
Se questa proposta dovesse entrare nella Manovra, in sostanza, i debiti al di sotto dell’importo di 1.000 € (cifra che dovrà essere confermata), saranno automaticamente cancellati.


CREDITI DI IMPOSTA ZES E 4.0 E 5.0
È previsto il superamento del dualismo tra Transizione 4.0 e 5.0. Si studierà un unico strumento che inglobi le due tipologie di incentivi, mirando a una maggiore stabilità e facilità di accesso per le imprese.
Si sta valutando di estendere gli incentivi per investimenti in innovazione tecnologica, compresi quelli di base (Innovazione 4.0) e quelli orientati alla sostenibilità (Green).
È probabile una proroga delle misure relative alle Zone Economiche Speciali (ZES) pertanto in proroga anche il bonus zes per il 2026 che prevede un contributo fino al 60%
Nel settore moda e design, il Governo valuta di rinnovare con 250 milioni il credito d’imposta per nuovi campionari e ideazione estetica, insieme a un rafforzamento degli incentivi previsti dalla legge sul made in Italy per la transizione ecologica e digitale.


BONUS EDILIZI
Tra le ipotesi concrete c’è anche la proroga al 2026 delle detrazioni al 50% per la riqualificazione della prima casa, che altrimenti scenderebbe al 36%.


FONDO DI GARANZIA SUI FINANZIAMENTI BANCARI (MEDIO CREDITO)
Anche la proroga del Fondo di Garanzia è tra i temi delle anticipazioni. Secondo le stime dei tecnici di governo, un’estensione di un anno dell’attuale assetto del Fondo richiederebbe un fabbisogno tra i 2 e i 2,3 miliardi di euro. Potrebbero entrare in gioco residui degli anni precedenti, come gli avanzi degli accantonamenti fatti sulle garanzie fornite durante Covid-19 e crisi energetica.

ESENZIONE SOGLIA TICKET E TRASFERTE DIPENDENTI
E’ allo studio il possibile innalzamento a 10 euro della soglia di esenzione dei ticket che il datore di lavoro mette a disposizione dei propri dipendenti. Si intende elevare la predetta soglia, ma sarà decisivo il parere del Ministero dell’economia e delle finanze.
La soglia di esenzione attualmente prevista dalle disposizioni in vigore è di 4 euro per i ticket cartacei e di 8 euro per quelli elettronici. Il possibile incremento del limite esente dovrebbe però interessare esclusivamente i buoni pasto rilasciati in formato elettronico.
La seconda disposizione prevede l’aggiornamento degli importi dell’indennità di trasferta di fatto fermi all’anno 1986. In particolare, si prevede la loro attualizzazione sulla base dell’indice Istat tenendo conto dei costi della vita anno per anno. In pratica si prevede un innalzamento da circa 50 euro per ogni trasferta a 131 euro giornalieri.


IRES PREMIALE
Nel quadro della Legge di Bilancio 2026, il Governo punta a rafforzare anche l’IRES premiale, il meccanismo di riduzione dell’aliquota d’imposta per le imprese che reinvestono gli utili. Il Vice Ministro Leo, durante il convegno Telefisco, ha definito il provvedimento come «un passo avanti concreto» verso una fiscalità che premi la crescita aziendale e l’occupazione, nel rispetto dei principi della delega fiscale contenuta nella Legge 111/2023.

L’IRES premiale, introdotto dalla manovra 2025 e attuato con il decreto ministeriale dell’8 agosto 2025, prevede una riduzione dell’aliquota IRES dal 24% al 20%, ma solo a determinate condizioni. In particolare, l’agevolazione si applica alle imprese che decidono di non distribuire gli utili, bensì di accantonarne almeno il 30% per destinarlo a investimenti. Questi possono riguardare sia beni strumentali sia l’assunzione di nuovo personale.

Tuttavia, Leo ha evidenziato alcune criticità tecniche nell’applicazione della norma, parlando di una “asimmetria” tra la base imponibile e la natura degli investimenti. Infatti, mentre la riduzione dell’aliquota IRES è calcolata sul reddito, l’investimento è legato all’utile accantonato, il che potrebbe creare difficoltà operative e interpretative.
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