Venerdì 14 febbraio 2025

Tassazione dei dividendi nelle SRL: 26% o trasparenza IRPEF?

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Tassazione dei dividendi nelle SRL: 26% o trasparenza IRPEF?

Da alcuni anni (Legge n. 205/2017 ) per i dividendi di S.r.l. percepiti da  persone fisiche non in regime di impresa Persone fisiche non in regime di impresa è possibile optare per la tassazione del reddito per trasparenza, in alternativa alla ritenuta a titolo di imposta del 26%. 

La tassazione per trasparenza consiste quindi nella possibilità, anche per le S.r.l., di trasferire l’imposizione del reddito d’impresa sui soci, in proporzione alle quote di partecipazione, come avviene normalmente per le società di persone.

Sono quindi due alternative a contendersi il campo:

  • la tassazione "secca" al 26% 
  • e il regime di trasparenza IRPEF. 

La scelta tra queste due opzioni richiede un'attenta analisi, considerando le specificità di ogni società e dei suoi soci.

Tassazione al 26% 

In questo regime, l’utile viene assoggettato ad IRES in capo alla società e i dividendi netti distribuiti ai soci sono soggetti a una ritenuta d'imposta del 26% a titolo definitivo. Ciò significa che il socio non dovrà dichiarare tali dividendi nella propria dichiarazione dei redditi e non saranno soggetti ad ulteriori imposte. E’ dunque una soluzione vantaggiosa per i soci che hanno un'aliquota fiscale marginale IRPEF piuttosto alta.

Regime di trasparenza IRPEF

In alternativa, la SRL può optare per il regime di trasparenza. In questo caso, il reddito prodotto dalla società non viene assoggettato ad IRES e viene "imputato" ai singoli soci proporzionalmente alle loro quote di partecipazione e tassato secondo le aliquote IRPEF personali di ciascun socio. Questo regime può essere più favorevole per i soci con aliquote fiscali marginali IRPEF più basse. 

 

IRES al 24%

Ritenuta 26%

IRPEF in capo ai soci

26%

Su utile imponibile

Solo sui dividendi effettivamente distribuiti

Non prevista

trasparenza

Non prevista

Non prevista

Su utile imponibile della società (proquota)


Analisi di convenienza

La scelta tra i due regimi dipende dunque da diversi fattori, tra cui:

  • Aliquota fiscale marginale IRPEF dei soci
  • Distribuzione dei dividendi
  • Situazione finanziaria della società
  • Volontà dei soci

La scelta tra la tassazione dei dividendi al 26% e il regime di trasparenza IRPEF è una decisione complessa che richiede un'attenta valutazione delle specificità di ogni SRL e dei suoi soci. Non esiste una risposta univoca, in quanto la soluzione migliore dipende da una serie di fattori individuali. 

E’ oltremodo opportuno coinvolgere sempre il Commercialista di fiducia per un'analisi personalizzata e una scelta consapevole.

Per agevolare comunque i non semplici ma necessari conteggi, abbiamo pubblicato il software Tassazione dividendi SRL: analisi di convenienza tra 26% e 'trasparenza' che verifica la convenienza tra i due regimi. Considerato che l’esercizio dell’opzione alla trasparenza non può essere fatta dal singolo socio, ma solo dalla società stessa, il foglio sviluppa l’analisi per tutti i soci sulla base dei risultati stimati.

Tassazione dividendi SRL: analisi di convenienza tra 26% e 'trasparenza', disponibile in versione Excel ed in versione Cloud, è IN PROMOZIONE FINO AL 4 MARZO 2025!

 

Funzionalità del Software

  • Analisi di convenienza tra tassazione ordinaria e trasparenza.
  • Calcolo del carico fiscale per tutti i soci.
  • Considerazione delle quote di partecipazione.
  • Simulazione basata sui risultati stimati.

Vantaggi del Software

  • Supporto decisionale per la scelta del regime fiscale ottimale.
  • Analisi comparativa chiara e dettagliata.
  • Strumento indispensabile per società e soci.
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  • Il Trattamento di Fine Mandato

    Il Trattamento di Fine Mandato

    L’attribuzione del Trattamento di Fine Mandato (T.F.M.) quale compenso aggiuntivo da riconoscere agli amministratori di una società, presenta vantaggi importanti che si manifestano su due piani:

    - fiscale
    - gestionale/strategico.

    1. Vantaggi fiscali
    Il T.F.M. rappresenta un'importante leva di pianificazione fiscale per le società e un significativo beneficio per i suoi amministratori.
    Questo compenso, erogato al termine del rapporto di amministrazione, se correttamente strutturato, offre un duplice vantaggio fiscale: per l'azienda che lo accantona e per l'amministratore che lo percepisce.
    I benefici fiscali del T.F.M. si articolano principalmente in due ambiti:

    - la deducibilità del costo per competenza per la società, con conseguente riduzione dell'imponibile IRES ogni anno e
    - la tassazione separata per il percipiente.


    2. Vantaggi gestionali e strategici
    Tralasciando il caso – peraltro molto frequente nelle società di piccole dimensioni (cosiddette “familiari”) di attribuzione del TFM per aspetti principalmente fiscali, è utile considerare il TFM un potente strumento di gestione aziendale perché favorisce questi importanti fattori:

      • fidelizzazione e incentivazione: il TFM agisce come un incentivo a lungo termine. Sapendo di avere una somma importante che matura nel tempo, l'amministratore è più propenso a rimanere legato alla società e a lavorare per il suo successo duraturo. È un modo per premiare la lealtà e la permanenza.
      • attrazione di talenti: in fase di assunzione di un manager di alto profilo, offrire un pacchetto retributivo che include anche il TFM rende la posizione più attraente e competitiva rispetto a società che offrono solo un compenso fisso.
      • pianificazione finanziaria: accantonare il costo anno per anno permette una gestione finanziaria più ordinata e prudente. La società non si troverà a dover affrontare un esborso improvviso e imprevisto alla fine del mandato, poiché il costo è stato spalmato contabilmente su più esercizi, dando una rappresentazione più fedele della situazione patrimoniale.

    In conclusione, per la società il TFM non è semplicemente un costo aggiuntivo, ma un investimento strategico che, se correttamente pianificato, genera un importante risparmio fiscale immediato e contribuisce a creare un rapporto più solido e duraturo con il proprio management.

    Questo lavoro affronta i principali aspetti civilistici e fiscali e indica il modo corretto di operare, per permettere l’imputazione della quota annua di costo societario per competenza ed evitare che lo strumento utilizzato porti a contestazioni o riprese fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

    Fa parte di questo strumento pratico operativo (tool) il verbale di assemblea dei soci.

    a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.
  • Assegnazione Agevolata Immobili Società. Tassazione Soci 2025

    Assegnazione Agevolata Immobili Società. Tassazione Soci 2025

    La legge di bilancio 2025 ha previsto la possibilità, per le società, di assegnare e/o cedere ai soci gli immobili non strumentali per destinazione (oltre ai beni mobili registrati).
    In particolare è prevista l’applicazione di una imposta sostitutiva dell’8% (10,5% se le società sono risultate NON operative nei tre esercizi precedenti) sulla eventuale plusvalenza risultante dalla differenza tra il valore normale, in ipotesi di assegnazione, o il prezzo di cessione, in ipotesi di cessione, e il costo fiscalmente riconosciuto dei beni assegnati/ceduti, con la particolarità che in caso di assegnazione il valore normale per i beni immobili può essere, alternativamente al valore normale ex art. 9 del TUIR, assunto pari al “valore catastale” applicando alla rendita catastale i moltiplicatori previsti ai fini dell’imposta di registro. In caso di cessione il corrispettivo, se inferiore al valore normale, determinato alternativamente ex art. 9 TUIR o in base al “valore catastale”, dovrà essere computato in misura non inferiore al valore normale stesso.
    Altro vantaggio dell’operazione consiste nel fatto che, in caso di applicazione di imposta di registro proporzionale le aliquote applicate siano ridotte della metà.

    a cura di: Studio Meli e Studio Manuali
  • Concordato preventivo biennale persone fisiche 2025-2026: versione Cloud

    Concordato preventivo biennale persone fisiche 2025-2026: versione Cloud

    Il DM MEF del 28 aprile 2025 ha definito la metodologia in base alla quale l’Agenzia Entrate formulerà ai contribuenti potenzialmente interessati la proposta di concordato preventivo per il biennio 2025/2026 e che non hanno quindi già un’adesione in corso per il biennio 2024/2025.

    E’ già disponibile anche il software “Il tuo ISA 2025 CPB”, che consente di effettuare i calcoli e di trasmettere sia i modelli relativi agli indici sintetici di affidabilità fiscale sia l’eventuale adesione della proposta di concordato preventivo biennale.

    Abbiamo quindi pubblicato la nuova applicazione cloud per valutare la convenienza a aderire al concordato preventivo biennale 2025-2026 da parte delle Persone Fisiche titolari di partita IVA individuale.

    L'applicazione consente di simulare, una volta ricevuta la proposta dall’Agenzia Entrate, la convenienza di adesione, in termini di risparmio di imposte e di contributi previdenziali, in ragione delle previsioni di reddito per il prossimo biennio (2025 e 2026), anche in base a diversi scenari, per i seguenti casi:

    • Ditta individuale
    • Lavoratore autonomo

    Prova la versione DEMO!

    a cura di: AteneoWeb Cloud 3

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