Giovedì 4 gennaio 2024

IL NUOVO BONUS ZES: CREDITO DI IMPOSTA SUGLI INVESTIMENTI FINO AL 60%

a cura di: Ufficio di Cassano delle Murge
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La legge di Bilancio ha stanziato le risorse destinate al credito d’imposta per la ZES?(Zona economica speciale) unica del Mezzogiorno, che sarà concesso sugli investimenti realizzati dal 1° gennaio 2024, istituito dal D.L. n. 124/2023 che sostituisce il precedente Bonus Sud/Mezzogiorno ormai soppresso.

Lo stanziamento previsto è pari a 1,8 miliardi di euro per l'anno 2024.

Il credito d’imposta spetta alle imprese che effettuano l'acquisizione dei beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise e nelle zone assistite della regione Abruzzo.

In particolare, sono agevolabili gli investimenti "ORGANICI" (non singolo investimento o un solo macchinario), facenti parte di un progetto di investimento iniziale o ampliamento o diversificazione, relativi all'acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di:

- macchinari
- impianti e attrezzature varie
- terreni e all'acquisizione, alla realizzazione ovvero all'ampliamento di immobili strumentali agli investimenti (il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato)

Tali beni devono essere destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio ZES

Il credito d'imposta è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquistati o, in caso di investimenti immobiliari, realizzati dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024 nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 100 milioni di euro.

ATTENZIONE NON SONO AGEVOLABILI i progetti di investimento di importo inferiore a 200.000 euro.


Il credito d’imposta:

- è attribuito nella misura massima consentita dalla medesima Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027. Sostanzialmente per la Puglia pari al 60% per le piccole imprese, il 50% per le medie imprese e 40% per le grandi imprese (previsto un innalzamento di 10% per alcune zone particolari della Puglia);
- è cumulabile con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che abbiano ad oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio, a condizione che tale cumulo non porti al superamento dell’intensità o dell’importo di aiuto più elevati consentiti dalle pertinenti discipline europee di riferimento;
- è utilizzabile esclusivamente in compensazione con le tasse e contributi (modelli F24);
- deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi, fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo.

Ai fini del riconoscimento dell'agevolazione, le imprese beneficiarie dovranno mantenere la loro attività nelle aree d'impianto nelle quali è stato realizzato l'investimento oggetto di agevolazione, per almeno 5 anni dopo il completamento dell'investimento medesimo.

L'inosservanza dell'obbligo determinerà la revoca dei benefici concessi e goduti.

Nel caso in cui i beni oggetto dell’agevolazione non entrano in funzione entro il secondo periodo d’imposta successivo a quello della loro acquisizione o ultimazione, il credito d’imposta dovrà essere rideterminato escludendo dagli investimenti agevolati il costo dei beni non entrati in funzione.

Qualora, entro il quinto periodo d’imposta successivo a quello nel quale sono entrati in funzione, i beni sono dismessi, ceduti a terzi, destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa ovvero destinati a strutture produttive diverse da quelle che hanno dato diritto all’agevolazione, il credito d’imposta è rideterminato escludendo dagli investimenti agevolati il costo dei beni anzidetti.

Il credito d’imposta indebitamente utilizzato rispetto all’importo rideterminato dovrà essere restituito mediante versamento da eseguire entro il termine stabilito per il versamento a saldo dell’imposta sui redditi dovuta per il periodo d’imposta in cui si verificano le ipotesi indicate.

È demandato ad un decreto del Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR che doveva essere adottato di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze entro il 30 dicembre 2023, il compito di definire le modalità di accesso al beneficio, nonché i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione del credito d’imposta e dei relativi controlli, anche al fine di assicurare il rispetto del predetto limite di spesa.

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