Mercoledì 27 gennaio 2021

Decreto Ristori 5 in arrivo: come saranno i nuovi indennizzi e lo stralcio delle cartelle

a cura di: Ufficio di Cassano delle Murge
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Il decreto Ristori 5 amplierà la platea dei beneficiari.
Non si farà più riferimento ai colori delle Regioni o al codice ATECO e si legherà il calcolo delle perdite a un arco temporale più ampio.
Infatti verrà implementato un meccanismo con parametri di riferimento meno “grossolani” che potrebbe però rallentare le operazioni di accredito per effetto dei controlli.
Sicuramente non sarà automatico ma si prevederà una domanda on - line con asseverazione dei dati da parte del commercialista.
Pare che a fine gennaio ci sarà il decreto e i ristori arriveranno non prima di marzo.
I nuovi ristori dovrebbero, inoltre, rimborsare una quota dei costi fissi comunque sostenuti nei periodi di vigenza delle maggiori restrizioni, al netto delle voci già coperte dagli altri interventi agevolativi (ad esempio, CIG e IMU).
Le ipotesi allo studio prevedono che i ristori siano riservati a imprese e autonomi che hanno subito una contrazione del fatturato nel 2020 non più del 33% ma, secondo le ultime indiscrezioni, addirittura di un consistente 65%.
È desumibile che le ragioni siano legate all’esiguità delle risorse stante l’ampliamento dei potenziali beneficiari
L’idea che si fa prepotentemente strada, tra i tecnici del MEF, è quella di contenere l’entità degli indennizzi erogabili con bonifico sul conto corrente attraverso una compensazione commisurata all’entità delle tasse sospese. In altre parole, se un esercente ha diritto a 1.000 e ha cartelle o debiti fiscali pregressi per 500 si vedrà erogato sul conto corrente la sola differenza pari a 500. Il meccanismo descritto pur avendo la sua logica, corre il rischio di proporre (imporre) un'inedita destinazione “indirettamente” vincolata dell'indennizzo.
Pace fiscale “selettiva”
Un altro capitolo è la sospensione delle cartelle fiscali.
L’attuale sterilizzazione ha bloccato, sul filo di lana, gli atti del fisco solo fino al 31 gennaio. Per i 34 milioni di cartelle e i 16 milioni di avvisi congelati, tuttavia, il tempo corre e per questo i tecnici del MEF ipotizzano una nuova moratoria che, per allinearsi alla durata attuale dello stato di emergenza, potrebbe essere fissata al 30 aprile.
La tanto attesa pace fiscale dovrebbe coinvolgere solo i contribuenti significativamente danneggiati dall’emergenza pandemica.

Ora dopo ora, diventa sempre più verosimile, a tal riguardo, l’ipotesi che il decreto Ristori 5 preveda misure di rottamazione e saldo e stralcio degli atti impositivi circoscritti ai contribuenti “morosi incolpevoli”. L’ipotesi che sta prendendo piede è quella di una pace fiscale “selettiva” rivolta, pertanto, alle partite IVA che hanno registrato, a causa della pandemia, un consistente crollo del proprio fatturato.

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