Con Comunicato Stampa del 22 aprile 2021 l'Associazione Nazionale Commercialisti (ANC) dichiara di condividere e sostenere l'appello lanciato dal CNDCEC, affinché, in occasione della ripresa dell'esame da parte della Commissione Giustizia della Camera delle proposte di legge sul tema dell'equo compenso, si estenda il principio a qualsiasi soggetto contraente e non solamente alle grandi organizzazioni, come prevede la norma attuale.
"È un'occasione che non possiamo sprecare, quella di ristabilire un principio di dignità che consenta ai colleghi di fornire prestazioni adeguate senza dover correre dietro ad una concorrenza al ribasso, che purtroppo le attuali condizioni economiche del Paese favoriscono" dichiara il Presidente ANC Marco Cuchel "E non si tratta solamente di uniformarsi a quanto la Costituzione e il codice civile prevedono in materia di adeguatezza dei compensi, il tema è anche quello di offrire strumenti normativi solidi per contrastare la pratica, da parte dei cosiddetti "contraenti forti" (banche, aziende partecipate, enti pubblici), di aggirare le regole che ad oggi impongono solo a loro di rispettare il principio in parola. ANC è particolarmente sensibile a questa tematica e si è più volte espressa sulla necessità di tutelare il valore delle prestazioni, anche in occasione dei famigerati "bandi a compenso zero" pubblicati a più riprese dalla pubblica amministrazione e da noi duramente criticati".
Il Trattamento di Fine Mandato
L’attribuzione del Trattamento di Fine Mandato (T.F.M.) quale compenso aggiuntivo da riconoscere agli amministratori di una società, presenta vantaggi importanti che si manifestano su due piani:
- fiscale
- gestionale/strategico.
1. Vantaggi fiscali
Il T.F.M. rappresenta un'importante leva di pianificazione fiscale per le società e un significativo beneficio per i suoi amministratori.
Questo compenso, erogato al termine del rapporto di amministrazione, se correttamente strutturato, offre un duplice vantaggio fiscale: per l'azienda che lo accantona e per l'amministratore che lo percepisce.
I benefici fiscali del T.F.M. si articolano principalmente in due ambiti:
- la deducibilità del costo per competenza per la società, con conseguente riduzione dell'imponibile IRES ogni anno e
- la tassazione separata per il percipiente.
2. Vantaggi gestionali e strategici
Tralasciando il caso – peraltro molto frequente nelle società di piccole dimensioni (cosiddette “familiari”) di attribuzione del TFM per aspetti principalmente fiscali, è utile considerare il TFM un potente strumento di gestione aziendale perché favorisce questi importanti fattori:
In conclusione, per la società il TFM non è semplicemente un costo aggiuntivo, ma un investimento strategico che, se correttamente pianificato, genera un importante risparmio fiscale immediato e contribuisce a creare un rapporto più solido e duraturo con il proprio management.
Questo lavoro affronta i principali aspetti civilistici e fiscali e indica il modo corretto di operare, per permettere l’imputazione della quota annua di costo societario per competenza ed evitare che lo strumento utilizzato porti a contestazioni o riprese fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria.
Fa parte di questo strumento pratico operativo (tool) il verbale di assemblea dei soci.
Calcolo convenienza compensi amministratore o dividendi 2025: versione Cloud
Per il socio/amministratore è meglio percepire un compenso, assoggettato ad IRPEF ma che diventa un costo deducibile per la società, o un dividendo, che ha una tassazione inferiore e un minor carico contributivo in capo al percettore?
È un dilemma ricorrente ma molto difficile da risolvere anche perché non esiste una risposta univoca. Sono diverse le variabili che intervengono e che possono cambiare di anno in anno, anche per la stessa società.
Calcolo convenienza compensi amministratore o dividendi 2025: versione Excel
Per il socio/amministratore è meglio percepire un compenso, assoggettato ad IRPEF ma che diventa un costo deducibile per la società, o un dividendo, che ha una tassazione inferiore e un minor carico contributivo in capo al percettore?
È un dilemma ricorrente ma molto difficile da risolvere anche perché non esiste una risposta univoca. Sono diverse le variabili che intervengono e che possono cambiare di anno in anno, anche per la stessa società.
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