Con un provvedimento del 3 maggio 2022 l'Agenzia delle Entrate ha approvato il modello e le modalità per la trasmissione dell’istanza per accedere al contributo a fondo perduto per la ristorazione collettiva previsto dal Dl Sostegni bis (Dl n. 73/2021, art. 43-bis). Si tratta del primo dei contributi a fondo perduto 2022 previsto per i settori che hanno subìto particolari restrizioni causate dall’emergenza Covid-19.
La trasmissione dell'istanza potrà essere effettuata con modalità telematiche, dal 6 al 20 giugno, attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate o il servizio web disponibile nell’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” del sito internet dell’Agenzia. Potrà essere effettuata anche da un intermediario delegato alla consultazione del Cassetto fiscale o al servizio di consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche del portale “Fatture e Corrispettivi”. In alternativa, il richiedente può conferire una specifica delega.
Beneficiari del contributo
Possono accedere al contributo le imprese che svolgono servizi di ristorazione non occasionale definiti da un contratto con un committente, pubblico o privato, per la ristorazione di una comunità delimitata e definita (ad esempio la ristorazione per scuole, uffici, università, caserme, strutture ospedaliere, assistenziali, socio-sanitarie e detentive con un’attività individuata dal codice Ateco 56.29.10 o 56.29.20, che abbiano subìto nel 2020 una riduzione dei ricavi non inferiore al 15% rispetto al 2019.
Le risorse finanziarie saranno ripartite in egual misura tra i tutti i soggetti che hanno validamente presentato l’istanza fino all’importo di 10.000 euro ciascuno.
L’importo riconosciuto per ciascuna impresa sarà accreditato direttamente sul conto corrente del beneficiario.
L’affitto agricolo è un contratto con cui il locatore si obbliga a concedere all’affittuario un’azienda o un fondo, per uso agricolo e perché ne raccolga i frutti ed i proventi, e l’affittuario si obbliga a pagargli in corrispettivo un fitto. Il fitto può consistere in denaro, in una quota dei frutti (mezzadria) o in una prestazione in natura.
Il fondo patrimoniale è disciplinato dagli artt. 167-171 del codice civile, che lo definisce come un complesso di beni determinati che realizzano un patrimonio di destinazione.
Questo istituto è stato introdotto nell’ordinamento nazionale con la riforma del diritto di famiglia del 1975, L. 151, andando a sostituire il “patrimonio familiare”, che era disciplinato dall’art. 177 del codice civile.
Esso può essere costituito da uno o da entrambe i coniugi, o da un terzo ed è destinato dal titolare a garantire e soddisfare i bisogni della famiglia.
La soddisfazione di tali bisogni avviene attraverso i frutti, che derivano dall’impiego dei beni costituiti in fondo patrimoniale.
Attraverso questo strumento giuridico i coniugi, quindi, danno vita ad un patrimonio autonomo e separato, costituito per garantire la stabilità economica della famiglia.
Ricevere uno "schema d'atto" dall'Agenzia Entrate può essere un momento delicato, ma è anche un'opportunità per presentare la propria posizione prima che l'atto diventi definitivo. Prima di redigere la memoria difensiva, è fondamentale prestare attenzione a diversi aspetti chiave per massimizzare le possibilità di successo.
Sono fondamentali alcuni passaggi:
La redazione della memoria difensiva diventa dunque il passaggio essenziale della strategia difensiva.
Prendersi il tempo necessario e i giusti supporti per analizzare tutti questi aspetti prima di agire può fare la differenza nel risultato finale.
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