L'articolo 1-ter del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41 (Decreto "Sostegni") riconosce un contributo a fondo perduto, nella misura massima di 1.000 euro, ai soggetti titolari di reddito d'impresa che hanno attivato la partita IVA nel corso del 2018 e avviato l'attività nel corso del 2019, e che hanno conseguito ricavi relativi al periodo d'imposta 2019 non superiori a 10 milioni di euro ma non hanno avuto accesso al contributo previsto dall'art. 1 del Decreto "Sostegni" per non aver registrato nel 2020 un calo del fatturato di almeno il 30% sul 2019.
Con Provvedimento del 17 dicembre 2021 l'Agenzia delle Entrate chiarisce che, considerato che l'importo complessivo dei contributi richiesti è stato inferiore alle risorse finanziarie disponibili, alle start-up che hanno presentato richiesta dei fondi a sostegno dei contribuenti colpiti dall'emergenza Covid- 19 sarà riconosciuto l'intero ammontare del contributo. A ciascun beneficiario spetterà dunque il 100% dell'importo risultante dall'ultima istanza validamente presentata, in assenza di rinuncia, e che abbia superato i controlli dell'Agenzia Entrate.
Con successiva Risoluzione n. 75/E del 20 dicembre l'Agenzia ha quindi istituito il seguente codice tributo per l'utilizzo del contributo a fondo perduto in compensazione, tramite modello F24, per i contribuenti che hanno scelto tale modalità di fruizione:
L’affitto agricolo è un contratto con cui il locatore si obbliga a concedere all’affittuario un’azienda o un fondo, per uso agricolo e perché ne raccolga i frutti ed i proventi, e l’affittuario si obbliga a pagargli in corrispettivo un fitto. Il fitto può consistere in denaro, in una quota dei frutti (mezzadria) o in una prestazione in natura.
Il fondo patrimoniale è disciplinato dagli artt. 167-171 del codice civile, che lo definisce come un complesso di beni determinati che realizzano un patrimonio di destinazione.
Questo istituto è stato introdotto nell’ordinamento nazionale con la riforma del diritto di famiglia del 1975, L. 151, andando a sostituire il “patrimonio familiare”, che era disciplinato dall’art. 177 del codice civile.
Esso può essere costituito da uno o da entrambe i coniugi, o da un terzo ed è destinato dal titolare a garantire e soddisfare i bisogni della famiglia.
La soddisfazione di tali bisogni avviene attraverso i frutti, che derivano dall’impiego dei beni costituiti in fondo patrimoniale.
Attraverso questo strumento giuridico i coniugi, quindi, danno vita ad un patrimonio autonomo e separato, costituito per garantire la stabilità economica della famiglia.
Ricevere uno "schema d'atto" dall'Agenzia Entrate può essere un momento delicato, ma è anche un'opportunità per presentare la propria posizione prima che l'atto diventi definitivo. Prima di redigere la memoria difensiva, è fondamentale prestare attenzione a diversi aspetti chiave per massimizzare le possibilità di successo.
Sono fondamentali alcuni passaggi:
La redazione della memoria difensiva diventa dunque il passaggio essenziale della strategia difensiva.
Prendersi il tempo necessario e i giusti supporti per analizzare tutti questi aspetti prima di agire può fare la differenza nel risultato finale.
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