• Circolare Agenzie Entrate 22/E del 28/07/2023

  • Circolare Agenzie Entrate 22/E del 28/07/2023
  • INDICE

    PREMESSA ............................................................................................................... 3

    1. AMBITO APPLICATIVO ................................................................................... 3

    2. SOGGETTI TENUTI AL VERSAMENTO DELL’IMPOSTA ....................... 7

    3. MODALITÀ TELEMATICHE DI VERSAMENTO ........................................ 8

    4. DECORRENZA TEMPORALE ......................................................................... 9






    3

    PREMESSA

    Con il decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, attuativo dell’articolo 1 della

    legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti

    pubblici, è stato emanato il nuovo Codice dei contratti pubblici (di seguito,

    “Codice”), in aderenza, tra l’altro, alle direttive 2014/24/UE e 2014/23/UE del

    Parlamento europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014.

    Il citato decreto legislativo prevede, tra le altre, disposizioni in materia di

    imposta di bollo relativa alla stipulazione del contratto, contenute nell’articolo 18,

    comma 10, nonché negli articoli e nella tabella di cui all’allegato I.4 al Codice

    medesimo.

    Con la presente circolare si forniscono chiarimenti in merito alle nuove

    modalità di calcolo e versamento dell’imposta di bollo, con particolare riferimento

    all’ambito applicativo e alla decorrenza temporale delle stesse.

    1. AMBITO APPLICATIVO

    Il d.lgs. n. 36 del 2023 reca una puntuale disciplina concernente, tra l’altro,

    gli appalti pubblici (o contratti di appalto)1, ossia «i contratti a titolo oneroso

    stipulati per iscritto tra uno o più operatori economici2 e una o più stazioni

    appaltanti3 e aventi per oggetto l’esecuzione di lavori, la fornitura di beni o la

    prestazione di servizi4».


    1 L’ambito di applicazione del Codice dei contratti pubblici è definito nell’articolo 13 del d.lgs. n. 36 del
    2023.
    2 Ai sensi dell’articolo 1, comma 1, lettera l), dell’allegato I.1 del d.lgs. n. 36 del 2023, per «operatore
    economico»
    si intende «qualsiasi persona o ente, anche senza scopo di lucro, che, a prescindere dalla forma
    giuridica e dalla natura pubblica o privata, può offrire sul mercato, in forza del diritto nazionale, prestazioni
    di lavori, servizi o forniture corrispondenti a quelli oggetto della procedura di evidenza pubblica
    ».
    3 Ai sensi dell’articolo 1, comma 1, lettera a), dell’allegato I.1 del d.lgs. n. 36 del 2023, per «stazione
    appaltante»
    si intende «qualsiasi soggetto, pubblico o privato, che affida contratti di appalto di lavori, servizi
    e forniture e che è comunque tenuto, nella scelta del contraente, al rispetto del codice
    ».
    4 Cfr. l’articolo 2, comma 1, lettera b), dell’allegato I.1 del d.lgs. n. 36 del 2023.

    4

    Il comma 10 dell’articolo 18 del Codice dispone che con «la tabella di cui

    all’allegato I.4 al codice è individuato il valore dell’imposta di bollo che

    l’appaltatore assolve una tantum al momento della stipula del contratto e in

    proporzione al valore dello stesso. Con la medesima tabella sono sostituite le

    modalità di calcolo e versamento dell’imposta di bollo di cui al decreto del

    Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642, in materia di contratti pubblici

    disciplinati dal codice. In sede di prima applicazione del codice, l’allegato I.4 è

    abrogato a decorrere dalla data di entrata in vigore di un corrispondente decreto

    del Ministro dell’economia e delle finanze, che lo sostituisce integralmente anche in

    qualità di allegato al codice».

    Con riferimento al piano degli adempimenti fiscali, si osserva che le novità in

    esame trovano applicazione solo al momento della stipula del contratto.

    L’articolo 1, comma 1, dell’allegato I.4 al Codice, infatti, richiamando la

    formulazione del citato comma 10 dell’articolo 18, stabilisce che il «valore

    dell’imposta di bollo, che l’appaltatore è tenuto a versare al momento della stipula

    del contratto, è determinato sulla base della Tabella A annessa al presente

    allegato».

    In particolare è stato introdotto un sistema semplificato5, a scaglioni crescenti

    in proporzione al valore (importo massimo previsto) del contratto medesimo6.

    Come risulta nella tabella A contenuta nell’allegato I.4 al Codice, il valore

    dell’imposta di bollo si determina nel seguente modo:

    - euro 40, per i contratti il cui importo massimo previsto è maggiore o

    uguale a euro 40.000 e inferiore a euro 150.000;


    5 Cfr. l’articolo 1, comma 2, dell’allegato I.4 al Codice, secondo cui l’imposta «è determinata sulla base di
    scaglioni crescenti in relazione all’importo massimo previsto nel contratto, ivi comprese eventuali opzioni o
    rinnovi esplicitamente stabiliti (…)
    ».
    6 Si precisa che tale modalità di determinazione dell’imposta di bollo dovuta deve essere applicata anche nel
    caso di contratti rogati o autenticati da notai o altri pubblici ufficiali, sottoposti a registrazione con procedure
    telematiche, per i quali l’articolo 1 della Tariffa, parte prima, allegata al DPR n. 642 del 1972 prevede una
    differente misura forfetaria del tributo.

    5

    - euro 120, per i contratti il cui importo massimo previsto è maggiore o

    uguale a euro 150.000 e inferiore a euro 1.000.000;

    - euro 250, per i contratti il cui importo massimo previsto è maggiore o

    uguale a euro 1.000.000 e inferiore a euro 5.000.000;

    - euro 500, per i contratti il cui importo massimo previsto è maggiore o

    uguale a euro 5.000.000 e inferiore a euro 25.000.000;

    - euro 1.000, per i contratti il cui importo massimo previsto è maggiore o

    uguale a euro 25.000.000.

    Sono, invece, esenti i contratti di importo massimo previsto inferiore a euro

    40.000.

    In relazione alla nozione di “importo massimo previsto”, menzionata

    dall’anzidetta tabella, si evidenzia che l’articolo 1, comma 2, dell’allegato I.4 al

    Codice prevede che l’imposta è determinata «in relazione all’importo massimo

    previsto nel contratto, ivi comprese eventuali opzioni o rinnovi esplicitamente

    stabiliti (…)».

    Giova richiamare, altresì, l’articolo 147, comma 4, del Codice dei contratti

    pubblici, il quale, ancorché con riferimento ai metodi di calcolo dell’importo stimato

    degli appalti ai fini dell’individuazione delle soglie di rilevanza, stabilisce che il

    calcolo dell’importo stimato di un appalto pubblico di lavori, servizi e forniture è

    basato sull’importo totale pagabile, «al netto dell’imposta sul valore aggiunto (IVA)

    (…)». Il medesimo articolo 14, ai commi successivi, individua ulteriori criteri

    specifici per determinare l’importo stimato in relazione a varie fattispecie.

    In coerenza con quanto espressamente stabilito da tale ultima disposizione e

    in considerazione della ratio della norma in commento, si ritiene, quindi, che, anche

    ai fini dell’individuazione dell’ammontare dell’imposta di bollo da assolvere in sede


    7 Al riguardo, si veda anche l’articolo 5, comma 1, della direttiva n. 2014/24/UE.

    6

    di stipula del contratto, il corrispettivo complessivamente previsto nel medesimo

    vada considerato al netto dell’imposta sul valore aggiunto.

    Il successivo articolo 2, comma 1, dell’allegato I.4 prevede, inoltre, che il

    «pagamento dell’imposta di cui all’articolo 1 ha natura sostitutiva dell’imposta di

    bollo dovuta per tutti gli atti e documenti riguardanti la procedura di selezione e

    l’esecuzione dell’appalto, fatta eccezione per le fatture, note e simili di cui

    all’articolo 13, punto 1, della Tariffa, Parte I, allegata al decreto del Presidente

    della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642».

    In forza di una lettura congiunta delle citate disposizioni, si osserva quanto

    segue.

    In primo luogo, si rappresenta che alle fatture, alle note e agli altri documenti

    richiamati dall’articolo 13, punto 1, della Tariffa, Parte I, allegata al DPR 26 ottobre

    1972, n. 6428, continuano ad applicarsi le ordinarie modalità di calcolo e versamento

    dell’imposta di bollo.

    Ad analoga conclusione si deve giungere in relazione agli altri atti e

    documenti, diversi da quelli sopra citati, che precedono il momento della stipula del

    contratto; ciò con riferimento a tutti gli operatori economici partecipanti alla

    procedura di selezione, salvo quanto espressamente previsto in favore

    dell’aggiudicatario, come si dirà nel prosieguo.

    Per effetto delle novità introdotte con il nuovo Codice dei contratti pubblici,

    infatti, il pagamento assolto alla stipula del contratto dall’aggiudicatario ha natura di

    imposta di bollo dovuta sugli atti riguardanti l’intera procedura, dalla selezione

    dell’operatore economico sino alla completa esecuzione del contratto, in

    sostituzione dell’imposta di bollo dovuta in forza del DPR n. 642 del 1972.


    8 Ai sensi dell’articolo 13, punto 1, della Tariffa, Parte I, allegata al DPR n. 642 del 1972, si tratta di fatture,
    note, conti e simili documenti, recanti addebitamenti o accreditamenti, anche non sottoscritti, ma spediti o
    consegnati pure tramite terzi; ricevute e quietanze rilasciate dal creditore, o da altri per suo conto, a
    liberazione totale o parziale di una obbligazione pecuniaria.

    7

    Il soggetto aggiudicatario, pertanto, al momento della stipula del contratto,

    assolve l’imposta da lui complessivamente dovuta, quantificandola secondo gli

    scaglioni stabiliti dalla tabella A di cui all’allegato I.4 al Codice, in relazione

    all’importo massimo previsto nel contratto medesimo.

    Resta inteso che il predetto calcolo deve essere effettuato considerando a

    scomputo l’imposta di bollo già assolta nella fase precedente alla stipula del

    contratto, secondo la disciplina dettata in materia di imposta di bollo dal DPR n. 642

    del 1972, fino a concorrenza dell’importo già dovuto.

    Con riferimento alla fase successiva alla stipula del contratto, invece, non

    sono più previsti ulteriori versamenti dell’imposta di bollo da parte

    dell’aggiudicatario.

    2. SOGGETTI TENUTI AL VERSAMENTO DELL’IMPOSTA

    Con riferimento ai soggetti passivi dell’imposta in commento, si evidenzia

    che il citato comma 10 dell’articolo 18 del d.lgs. n. 36 del 2023 pone l’onere del

    versamento a carico dell’aggiudicatario.

    Atteso, tuttavia, che, in forza dello stesso comma 10, con la tabella di cui

    all’allegato I.4 al Codice sono sostituite le sole «modalità di calcolo e versamento

    dell’imposta di bollo» di cui al DPR n. 642 del 1972, si ritiene che debba restare

    ferma l’applicabilità del principio della solidarietà passiva nel pagamento del tributo

    e delle relative sanzioni, disciplinato dall’articolo 22 dello stesso DPR9. Si precisa,


    9 Il DPR n. 642 del 1972, all’articolo 22, stabilisce che:
    - sono «obbligati in solido per il pagamento dell’imposta e delle eventuali sanzioni amministrative: 1) tutte le
    parti che sottoscrivono, ricevono, accettano o negoziano atti, documenti o registri non in regola con le
    disposizioni del presente decreto ovvero li enunciano o li allegano ad altri atti o documenti; 2) tutti coloro
    che fanno uso, ai sensi dell’art. 2, di un atto, documento o registro non soggetto al bollo fin dall’origine senza
    prima farlo munire del bollo prescritto»
    (primo comma);
    - la «parte a cui viene rimesso un atto, un documento o un registro, non in regola con le disposizioni del
    presente decreto, alla formazione del quale non abbia partecipato, è esente da qualsiasi responsabilità
    derivante dalle violazioni commesse ove, entro quindici giorni dalla data del ricevimento, lo presenti

    8

    altresì, che, ai sensi dell’articolo 810 del DPR n. 642 del 1972, laddove le stazioni

    appaltanti siano amministrazioni dello Stato, l’imposta di bollo è sempre a carico

    degli appaltatori.

    3. MODALITÀ TELEMATICHE DI VERSAMENTO

    L’articolo 3 dell’allegato I.4 del d.lgs. n. 36 del 202311 stabilisce che

    l’individuazione delle modalità di versamento – diverse da quelle di cui all’articolo

    3, comma 1, lettera a), del DPR n. 642 del 197212 – coerentemente con i requisiti di

    digitalizzazione e semplificazione e al fine di ridurre gli oneri gestionali, avviene

    con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate.

    In forza di ciò, il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate del

    28 giugno 2023, prot. n. 240013/2023, stabilisce che l’imposta di bollo di cui

    all’articolo 18, comma 10, del d.lgs. n. 36 del 2023, in sostituzione delle modalità di

    cui all’articolo 3, comma 1, lettera a), del DPR n. 642 del 1972, «è versata, con

    modalità telematiche, utilizzando il modello F24 Versamenti con elementi

    identificativi (F24 ELIDE)». Viene previsto, inoltre, che ulteriori modalità di

    versamento «anche attraverso l’utilizzo degli strumenti offerti dalla piattaforma di

    cui all’art. 5 del Codice dell’Amministrazione Digitale (pagoPA)» possano essere

    definite con successivi provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle entrate.


    all’ufficio del registro e provveda alla sua regolarizzazione col pagamento della sola imposta. In tal caso la
    violazione è accertata soltanto nei confronti del trasgressore
    » (secondo comma).
    10 Il DPR n. 642 del 1972, all’articolo 8, stabilisce che nei rapporti «con lo Stato l’imposta di bollo, quando
    dovuta, è a carico dell’altra parte, nonostante qualunque patto contrario»
    .
    11 Il d.lgs. n. 36 del 2023, all’articolo 3 dell’allegato I.4, stabilisce che con «provvedimento del direttore
    dell’Agenzia delle entrate sono individuate le modalità telematiche di versamento, diverse da quelle di cui
    all’articolo 3, comma 1, lettera a), del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642,
    coerenti con la piena digitalizzazione del
    procurement, al fine di ridurre gli oneri gestionali e di
    conservazione documentale».
    12 Il DPR n. 642 del 1972, all’articolo 3, comma 1, stabilisce che l’imposta di bollo «si corrisponde secondo
    le indicazioni della tariffa allegata: a) mediante pagamento dell’imposta ad intermediario convenzionato con
    l’Agenzia delle entrate il quale rilascia, con modalità telematiche, apposito contrassegno (…)».

    9

    Con la risoluzione n. 37/E del 28 giugno 2023 sono, tra l’altro, istituiti i

    seguenti codici tributo per il versamento dell’imposta di bollo che l’appaltatore

    assolve tramite il modello di versamento F24 ELIDE al momento della stipula del

    contratto:

    ? “1573” denominato “Imposta di bollo sui contratti - articolo 18, comma

    10, D. Lgs. 31 marzo 2023, n. 36”;

    ? “1574” denominato “Imposta di bollo sui contratti – SANZIONE -

    articolo 18, comma 10, D. Lgs. 31 marzo 2023, n. 36”;

    ? “1575” denominato “Imposta di bollo sui contratti – INTERESSI -

    articolo 18, comma 10, D. Lgs. 31 marzo 2023, n. 36”.

    Resta fermo che, nel caso in cui il contratto sia stato rogato o autenticato da

    un notaio o altro pubblico ufficiale e venga registrato con la procedura telematica di

    cui all’articolo 3-bis del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 463, l’imposta di

    bollo è versata con le modalità telematiche previste dalla richiamata procedura,

    unitamente agli altri tributi dovuti, nella nuova misura stabilita dal Codice dei

    contratti pubblici.

    Non è, invece, ammesso il versamento dell’imposta di bollo con modalità

    virtuale.

    4. DECORRENZA TEMPORALE

    Secondo quanto previsto dall’articolo 229, comma 1, del d.lgs. n. 36 del

    2023, l’entrata in vigore del Codice dei contratti pubblici, unitamente ai relativi

    allegati, decorre dal 1° aprile 2023.

    Con il successivo comma 2 del medesimo articolo è stabilito, tuttavia, che le

    «disposizioni del codice, con i relativi allegati acquistano efficacia il 1° luglio

    2023».

    10

    L’articolo 226, comma 1, del Codice prevede, inoltre, espressamente

    l’abrogazione del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, a far data dal 1° luglio

    202313.

    Ai sensi del combinato disposto di cui ai citati articoli 226, comma 1, e 229,

    comma 2, le nuove disposizioni in materia di imposta di bollo acquistano, pertanto,

    efficacia dal 1° luglio 2023.

    È opportuno richiamare, inoltre, il comma 2 dell’articolo 226 che, con una

    disposizione transitoria, stabilisce che la previgente disciplina di cui al d.lgs. n. 50

    del 2016 continui ad applicarsi con esclusivo riferimento ai procedimenti in corso,

    prevedendo che devono intendersi tali, tra gli altri:

    a) le procedure e i contratti per i quali i bandi o avvisi con cui si indice la

    procedura di scelta del contraente siano stati pubblicati prima della data in

    cui il codice acquista efficacia (ossia prima del 1° luglio 2023);

    b) in caso di contratti senza pubblicazione di bandi o avvisi, le procedure e i

    contratti in relazione ai quali, al 1° luglio 2023, data in cui il codice

    acquista efficacia, siano stati già inviati gli avvisi a presentare le offerte.

    Giova osservare che l’articolo 2 dell’allegato I.4 del d.lgs. n. 36 del 2023

    dispone che il pagamento dell’imposta di bollo sostitutiva è dovuto per tutti gli atti e

    i documenti riguardanti la «procedura di selezione e l’esecuzione dell’appalto»,

    ovverosia per l’intera procedura unitariamente considerata.

    Ne consegue, dunque, che le disposizioni in materia di imposta di bollo di cui

    all’articolo 18, comma 10, del Codice dei contratti pubblici, nonché quelle contenute

    nell’allegato I.4 al Codice medesimo, trovano applicazione solo con riferimento ai

    procedimenti avviati a far data dal 1° luglio 202314.


    13 Ai sensi dell’articolo 226, comma 1, del d.lgs. n. 36 del 2023, il d.lgs. n. 50 del 2016 «è abrogato dal 1°
    luglio 2023».
    14 Cfr. in tal senso anche il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate del 28 giugno 2023, prot.
    n. 240013/2023, con il quale è disposto che l’imposta di bollo in oggetto è versata, con modalità telematiche,
    “per i procedimenti avviati a decorrere dal 1° luglio 2023”.

    11

    ***

    Le direzioni regionali vigileranno affinché le istruzioni fornite e i principi

    enunciati con la presente circolare vengano puntualmente osservati dalle direzioni

    provinciali e dagli uffici dipendenti.



    IL DIRETTORE DELL’AGENZIA
    Ernesto Maria Ruffini
    (firmato digitalmente)

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