-
News e rassegna stampa
-
Oggi 06:00
Nuove regole fiscali per i contributi in conto impianti dei lavoratori autonomi
a cura di: AteneoWeb S.r.l.
Confermato l’allineamento della disciplina dei lavoratori autonomi a quella già prevista per le imprese, in coerenza con i principi introdotti dal D.Lgs. 192/2024.
Con la Risposta n. 277 del 3 novembre l’Agenzia delle Entrate è intervenuta per chiarire il trattamento fiscale dei contributi in conto impianti percepiti dai lavoratori autonomi a seguito dell’acquisto di beni strumentali.
Nel caso esaminato, un professionista aveva acquistato nel 2022 attrezzature per la propria attività, iniziando a dedurne le quote di ammortamento a partire da quell’anno. Nel 2025 ha poi ricevuto un contributo regionale in conto impianti riferito alle stesse attrezzature. Il contribuente ha quindi chiesto se il contributo dovesse concorrere integralmente al reddito dell’anno di percezione, secondo il principio di cassa, o se fosse possibile adottare un trattamento analogo a quello previsto per le imprese, imputandone solo una parte come sopravvenienza attiva e riducendo il valore residuo dei beni.
L’Agenzia, richiamando gli articoli 54 e 54-quinquies del TUIR e la recente introduzione del principio di onnicomprensività per i redditi di lavoro autonomo, ha chiarito che i contributi in conto impianti percepiti successivamente all’acquisto dei beni devono essere tassati come sopravvenienze attive.
In particolare, il professionista dovrà rilevare, nel periodo d’imposta in cui il contributo è incassato, una sopravvenienza attiva pari alla differenza tra le quote di ammortamento già dedotte e quelle che sarebbero state deducibili se il costo del bene fosse stato fin dall’inizio considerato al netto del contributo ricevuto.
A partire da tale periodo, inoltre, le quote di ammortamento dovranno essere rideterminate applicando i coefficienti sul costo di acquisto al netto del contributo.