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Oggi 06:00
Motivazione della sentenza: la Cassazione chiarisce i casi di vizio apparente
a cura di: AteneoWeb S.r.l.
La Corte di Cassazione, con l’Ordinanza n. 24296 del 1° settembre 2025, torna ad affrontare il tema della motivazione meramente apparente della sentenza, confermando e precisando i principi già consolidati in giurisprudenza. La pronuncia chiarisce i casi in cui il vizio di motivazione sussiste, richiamando gli obblighi costituzionalmente e legalmente imposti ai giudici, sia nel processo civile ordinario sia in quello tributario.
In particolare, in tema di motivazione meramente apparente della sentenza, la Cassazione ribadisce che "il vizio ricorre allorquando il giudice, in violazione di un preciso obbligo di legge, costituzionalmente imposto (Cost. art. 111, sesto comma), e cioè dell'art. 132, secondo comma, n. 4, cod. proc. civ. (in materia di processo civile ordinario) e dell’art. 36, comma 2, n. 4, d.lgs. n. 546 del 1992 (in materia di processo tributario), omette di esporre concisamente i motivi in fatto e diritto della decisione, di specificare o illustrare le ragioni e l'iter logico seguito per pervenire alla decisione assunta".
In tale contesto, dunque, la motivazione non può limitarsi a formule generiche, ma deve esporre chiaramente i fatti, i principi giuridici applicati e il percorso logico seguito dal giudice, rappresentando un fondamentale strumento di garanzia a tutela del diritto delle parti ad una decisione trasparente e intelligibile.