Nuovo intervento della Cassazione in tema di riscossione. Con la Sentenza n. 20476 del 21 luglio 2025, la Suprema Corte ha stabilito che l’intimazione di pagamento rientra tra gli atti impugnabili, con effetti significativi sulla possibilità per il contribuente di far valere la prescrizione.
In particolare, la Corte ha affermato il seguente principio di diritto:
"L’intimazione di pagamento di cui all’art. 50 d.P.R. 29 settembre 1973, n. 602 del 1973 costituisce atto rientrante nel novero di quelli tassativamente elencati all’art.19, d.lgs. n. 546/1992, dovendo essere ricondotto all’avviso di mora. Esso dunque, ove non impugnato nei termini decadenziali, determina la cristallizzazione della pretesa impositiva, e in particolare preclude al contribuente di eccepire la prescrizione compiutasi anteriormente allo spirare dell’anzidetto termine".