Con Risposta n. 299 del 1 dicembre l'Agenzia delle Entrate si è espressa in merito al trattamento fiscale connesso all’emissione di un prestito obbligazionario "one coupon" da parte di una società intenzionata a finanziare un articolato piano di investimenti di lungo periodo.
Il prestito prevedeva un’unica cedola al termine dei 15–20 anni di durata, con tasso composto fino al 16,5%, sottoscrivibile da soci, amministratori, dipendenti e terzi investitori.
La società chiedeva se il disallineamento temporale tra latassazione degli interessi attivi in capo agli obbligazionisti, rilevante solo al momento dell’incasso finale, e la deduzione degli interessi passivi in capo all’emittente, imputati per competenza lungo tutta la vita del prestito, potesse configurare un abuso del diritto ai sensi dell’art. 10-bis dello Statuto del contribuente.
L’Agenzia ha escluso l’abusività dell’operazione, rilevando che:
Non essendoci un vantaggio fiscale indebito, l’Agenzia non ha ritenuto necessario procedere alla verifica degli altri presupposti dell’abuso del diritto (assenza di sostanza economica ed essenzialità del vantaggio fiscale).