Sono in flessione del 3%, rispetto al 2023, i lavoratori domestici con almeno un contributo versato all’Inps nel 2024.
Dopo gli incrementi registrati nel biennio 2020-2021, dovuti alla regolarizzazione spontanea legata al lockdown e al decreto sull’emersione di rapporti di lavoro irregolari, tra il 2021 e il 2024 si è registrata una perdita di circa 158mila lavoratori.
A segnalarlo l'Inps nell'Osservatorio sui lavoratori domestici relativo al 2024.
La tendenza decrescente del numero complessivo dei lavoratori domestici è più marcata tra i maschi (-7%) rispetto alle femmine (-2%), la composizione per genere evidenzia una netta prevalenza di femmine, la cui componente nel 2024 è pari all’89%, livello che caratterizzava gli anni pre-pandemia; quella maschile è pari all’11%. In valore assoluto le donne sono 726.589 e gli uomini sono 90.814.
Il Nord-Ovest è l’area geografica con il maggior numero di lavoratori (30,7%), seguita dal Centro con il 27,6%, dal Nord-Est con il 19,9%, dal Sud con il 12,2% e dalle Isole con il 9,6%.
La Lombardia, con 158.378 lavoratori (19,4%), è la regione con il maggior numero di lavoratori domestici, seguita dal Lazio (14,1%), dalla Toscana (8,8%) e dall’Emilia Romagna (8,5%). In queste quattro regioni si concentra poco più della metà dei lavoratori domestici in Italia.
I lavoratori domestici con età tra i 55 e i 59 anni rappresenta il 18,6% del totale, mentre il 25,7% ha un’età pari o superiore ai 60 anni e solo l’1,5% ha un'età inferiore ai 25 anni.
Clicca qui per accedere ai dati Inps.