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I numeri chiave per guidare la PMI – Come il DPO trasforma i tuoi fornitori in alleati di cassa
Mercoledì 12/11/2025
a cura di AteneoWeb S.r.l.
Per un imprenditore di una piccola o media impresa (PMI) italiana, la liquidità è ossigeno. Spesso, però, l'ossigeno scarseggia non perché l'azienda non sia redditizia, ma perché la cassa è bloccata.
Pagare i fornitori è un dovere, ma quando pagarli è talvolta una scelta strategica. Il DPO (days payables outstanding), o giorni di pagamento dei fornitori, è l'indicatore chiave che misura esattamente questo: quanti giorni impieghi, in media, per pagare le tue fatture d'acquisto. Capire e gestire questo numero non significa "fare i furbi" con i partner, ma ottimizzare il proprio ciclo di cassa per liberare risorse vitali e finanziare la crescita. Il DPO misura il tempo medio (in giorni) che intercorre tra il ricevimento di una fattura da un fornitore e il momento del suo effettivo pagamento. È un indicatore fondamentale del capitale circolante. La formula più comune e precisa per calcolarlo è: DPO = (Debiti verso fornitori / Acquisti totali annui) times 365 In alternativa, se il dato degli "acquisti" non è facilmente reperibile o se si vuole usare un'approssimazione comune, si può usare il "costo del venduto" (COGS). Tuttavia, gli acquisti sono preferibili perché rappresentano l'input diretto che genera i debiti verso fornitori. Dove trovare i dati nel bilancio italiano:
Il numero ottenuto rappresenta i giorni. Se il tuo DPO è 55, significa che, in media, paghi i tuoi fornitori 55 giorni dopo aver ricevuto la merce o il servizio.
Il valore "giusto" non esiste in assoluto. Dipende dal settore e, soprattutto, deve essere confrontato con il DSO (i giorni medi di incasso dai clienti). Rating di autovalutazione PMIUno strumento semplice ed intuitivo per l’autovalutazione dei dati di bilancio delle micro, piccole e medie imprese con l’attribuzione di un RATING determinato sulla base dei principali indicatori economico finanziari, così come desumibili dal bilancio. . Clicca qui per approfondire Per una PMI, il DPO non è un numero contabile, è una leva strategica. Gestirlo attivamente significa prendere il controllo del proprio capitale circolante.
Un esempio pratico ArtigianaMobili srl è una PMI che produce mobili su misura. Analizzando i conti, l'imprenditore Luca scopre di avere un DSO (incasso da clienti) di 75 giorni, perché i suoi clienti finali (negozi di arredamento) pagano lentamente. Il suo DPO, tuttavia, è di soli 30 giorni, perché paga "a vista" i suoi fornitori di legno e ferramenta per "stare tranquillo". Il risultato è un deficit di cassa di 45 giorni. Luca decide di rinegoziare i termini con i suoi tre principali fornitori, spiegando la situazione e proponendo pagamenti a 60 giorni fine mese. Due su tre accettano. Il DPO medio sale a 55 giorni, riducendo il fabbisogno di cassa e liberando risorse che luca usa per lanciare una nuova linea di prodotti. Conclusione Il DPO è uno strumento per gestire la tua tesoreria, non un modo per ritardare i pagamenti. Usalo per trasformare i debiti da "ansia" a "strategia".
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